Nuova Riveduta:

Atti 18:12

At 25:15-21; Ro 13:3-4
Poi, quando Gallione era proconsole dell'Acaia, i Giudei, unanimi, insorsero contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale, dicendo:

C.E.I.:

Atti 18:12

Mentre era proconsole dell'Acaia Gallione, i Giudei insorsero in massa contro Paolo e lo condussero al tribunale dicendo:

Nuova Diodati:

Atti 18:12

Ma, mentre Gallione era proconsole dell'Acaia, i Giudei insorsero tutti d'accordo contro Paolo e lo condussero al tribunale,

Riveduta 2020:

Atti 18:12

Poi, quando Gallione fu proconsole d'Acaia, i Giudei, tutti d'accordo, insorsero contro Paolo e lo condussero davanti al tribunale, dicendo:

La Parola è Vita:

Atti 18:12

Ma quando Gallione fu fatto proconsole d'Acaia, i Giudei, di comune accordo, insorsero contro Paolo, lo trascinarono in tribunale e lo accusarono, dicendo:

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 18:12

Poi, quando Gallione fu proconsole d'Acaia, i Giudei, tutti d'accordo, si levaron contro Paolo, e lo menarono dinanzi al tribunale, dicendo:

Ricciotti:

Atti 18:12

Essendo poi Gallione proconsole dell'Acaia, i Giudei tutti d'accordo insorsero contro Paolo, e lo menarono al tribunale,

Tintori:

Atti 18:12

Essendo poi proconsole d'Acaia Gallione, i Giudei tutti d'accordo si levarono contro Paolo e lo menarono al tribunale dicendo:

Martini:

Atti 18:12

Essendo poi Gallione proconsole dell'Acaja, si levaron su tutti d'accordo i Giudei contro Paolo, e lo menaron al tribunale,

Diodati:

Atti 18:12

Poi, quando Gallione fu proconsolo d'Acaia, i Giudei di pari consentimento si levarono contro a Paolo, e lo menarono al tribunale, dicendo:

Commentario abbreviato:

Atti 18:12

Versetti 12-17

Paolo stava per dimostrare che non insegnava agli uomini a rendere un culto a Dio contrario alla legge; ma il giudice non permise ai Giudei di lamentarsi con lui di ciò che non rientrava nelle sue funzioni. Era giusto che Gallio lasciasse i Giudei a se stessi nelle questioni relative alla loro religione, ma non permettesse loro, con la scusa di questo, di perseguitare un altro. Ma era sbagliato parlare poco di una legge e di una religione che avrebbe potuto sapere essere di Dio e che avrebbe dovuto conoscere. In che modo si debba adorare Dio, se Gesù sia il Messia e se il Vangelo sia una rivelazione divina, non sono questioni di parole e di nomi, ma di grande importanza. Gallio parlava come se si vantasse della sua ignoranza delle Scritture, come se la legge di Dio fosse al di sotto della sua attenzione. A Gallio non importava nulla di tutto ciò. Se non si preoccupava degli affronti dei cattivi, era lodevole; ma se non si preoccupava degli abusi fatti agli uomini buoni, la sua indifferenza era eccessiva. E coloro che vedono e sentono parlare delle sofferenze del popolo di Dio, e non hanno alcun sentimento con loro, né si preoccupano per loro, non hanno pietà e non pregano per loro, sono dello stesso spirito di Gallio, che non si preoccupava di nessuna di queste cose.

Riferimenti incrociati:

Atti 18:12

At 13:7,12
At 18:27; Rom 15:26; 16:5; 1Co 16:15; 2Co 1:1; 9:2; 11:10; 1Te 1:7,8
At 13:50; 14:2,19; 17:5,13; 21:27-36
At 18:16,17; 25:10; Mat 27:19; Giov 19:13; Giac 2:6

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